Anche quest’anno la MED-Cup svoltasi a Marsiglia da venerdì 19 a domenica 21 febbraio ha rappresentato uno snodo importante nell’avvio della nuova stagione agonistica. In una parte dell'anno, seppur in questi mesi mitigata da un inverno nel complesso dolce, dove troppi circoli vivono ancora in un perpetuo letargo, il confronto internazionale con coetanei francesi, ma anche di sette altre nazioni, ha costituito un’occasione matura per riabituarsi al clima dell’agonismo. Nell’ottica in cui quanti considerano l’attività del windsurf solo un felice trastullo per i mesi caldi, ben difficilmente possono riuscire a inserirsi nelle parti alte delle classifiche nazionali e ancora più stentatamente riuscire a lottare per le posizioni di vertice nelle competizioni internazionali.
Un discorso che sembra iniziare a essere recepito, poiché parecchie sono state le squadre italiane presenti sul golfo del Leone. Atleti sardi del Windsurfing Club Cagliari, del Lazio provenienti dalla LNI Civitavecchia, dalla LNI Ostia e dal Nauticlub Castelfusano, liguri del Circolo Nautico Loano, gardesani del Circolo Surf Torbole, siciliani del CCR Lauria Palermo e Giorgia Speciale dalla SEF Stamura Ancona. E la scommessa si può legittimamente considerare vinta, perché anche quest’anno i nostri portacolori hanno ottenuto eccellenti risultati, che lasciano ben sperare per i grandi appuntamenti della primavera e dell’estate. Traguardi che non sono fittizi, dato che l’evento ha nuovamente calamitato un numero assai consistente di regatanti, in crescita anno dopo anno. In totale 233 iscritti (erano rispettivamente 205 e 177 nei due anni precedenti), di cui 61 stranieri, in rappresentanza di otto nazioni (Francia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Svizzera), e accompagnati da 25 coach. Una statistica che solo tre-quattro anni fa era appannaggio dei campionati europei.
Come da tradizione, Marsiglia si è dimostrata un campo difficile, con condizioni meteo assai variabili, che hanno messo a dura prova i concorrenti, ma soprattutto hanno valorizzato chi è stato in grado di cogliere al meglio il regatare con vento forte, medio e debole, in una sintesi che ha premiato i windsurfisti più completi.
La prima giornata è stata di quelle mitiche, che rendono famosa questa parte del Mediterraneo, con vento tra i 30 e i 35 nodi. Ovviamente rimasti a terra i Techno 293, sono stati gli atleti RS:X a portare a termine (chi vi è riuscito) una prova in condizioni di vento gelido che il comunicato ufficiale del circolo ha definito “dantesche”. Se solo tre ragazze francesi sono giunte al traguardo, in campo maschile sono più di due terzi gli Youth e quasi tutti i senior ad avere completato il percorso. Di particolare pregio quindi il secondo posto di Carlo Ciabatti, con altri tre italiani nei primi dieci, Luca Di Tomassi sesto, Antonino Cangemi settimo e Matteo Evangelisti nono.
Se la prima giornata è stata da tregenda, il sabato si è caratterizzato in modo idilliaco, consentendo a tutte le flotte di scendere in acqua e di dare spettacolo. Un vento inizialmente attorno ai 10-12 nodi per i Techno, calato a 8 nodi quando entravano in acqua RS:X. Che all’ora di pranzo rinforzava a 20 nodi con onde che non hanno mancato di creare problemi alla flotta degli under 15. Stabilizzatosi infine a 12-14 nodi nel cuore del pomeriggio.
L’under 17 femminile ha sorriso come non mai ai colori italiani, con Enrica Schirru sempre prima in tutte e quattro le prove, Alessandra Papitto seconda e Lerisen Di Leo quarta al termine della giornata. Anche nell’under 17 maschile, partecipato da molti atleti di spessore, non sono mancate le soddisfazioni con Nicolò Renna quarto a stretto contatto con i primi, e Riccardo Renna in settima posizione. Tra gli under 15, che hanno gareggiato in flotta unita maschi e femmine, Alessandro Giangrande è nono, Riccardo Milani undicesimo, Aurora De Felici tredicesima (con un secondo parziale!) e Alessandro Melis diciassettesimo.
Nella classe RS:X Youth 8.5 maschile continuava il nostro dominio con Carlo Ciabatti primo, Matteo Evangelisti terzo, Francesco Tomasello quarto e Antonino Cangemi quinto. In ambito femminile, Giorgia Speciale era decima.
Domenica la giornata conclusiva, con un clima soleggiato, ma vento incostante e debole, che ha causato parecchie interruzioni e annullamenti. Comunque anche il terzo giorno ha consentito la disputa di due prove per tutte le categorie. Le classifiche finali sorridono alla squadra italiana, che è salita per sei volte sul podio, con due ori.
Nella categoria under 17 femminile Enrica Schirru del Windsurfing Club Cagliari è stata l’indiscussa dominatrice, con cinque vittorie su sei prove. Per l’atleta sarda già reduce dal bronzo all’ultimo mondiale, si aprono scenari assai interessanti anche in prospettiva internazionale. Terzo posto per Alessandra Papitto della LNI Ostia, una volta seconda e una terza. Forse più a sorpresa il quinto posto per Lerisen Di Leo della LNI Ostia. Nei top ten, decima, anche un’altra atleta del WCC, Erika Nieddu. Splendido podio nell’under 17 maschile, con Nicolò Renna del Circolo Surf Torbole, terzo dietro ai francesi Tom Arnoux e Fabien Pianazza, ma a precedere il greco Leonidas Tsortanidis che di podi internazionali ha fatto collezione. Ottava posizione per il fratello Riccardo Renna.
Nella categoria under 15, dove ragazzi e ragazze gareggiavano insieme, Marta Monge del Circolo Nautico Loano è quarta assoluta e seconda femminile. Riccardo Milani della LNI Ostia è nono (settimo maschile), Alessandro Giangrande del CCR Lauria Palermo è dodicesimo (nono maschile) e Aurora De Felici della LNI Civitavecchia è tredicesima (quarta femminile a due soli punti dal podio). Vincenti i francesi Mathis Ghio ed Elisa Jariel.
Successo a stelle e strisce nella RS:X Youth femminile con Marion Lepert di San Francisco. Giorgia Speciale, in recupero con due secondi posti nell’ultima giornata, ha concluso sesta.
Il secondo oro per l’Italia è giunto nella RS:X Youth maschile, per merito di Francesco Tomasello del CCR Lauria Palermo, grazie a un secondo e due terzi posti parziali. Una gara combattuta sino all’ultimo, come testimonia una classifica dove i distacchi sono minimi. Francesco ha portato a termine le sue fatiche con 18 punti. A una lunghezza di ritardo il francese Romain Ghio, a due Matteo Evangelisti della LNI Civitavecchia bronzo, e a quattro Carlo Ciabatti del Windsurfing Club Cagliari, che si è visto sfuggire all’ultimo un podio che aveva accarezzato sin dall’esordio. Undicesimo Luca Di Tomassi della LNI Civitavecchia e tredicesimo Antonino Cangemi del CCR Lauria Palermo.
Andare a segno con il colpo massimo in due flotte e tenere validamente testa ai francesi è sicuramente motivo di grande soddisfazione per i tecnici che hanno preparato i nostri atleti. E’ da sottolineare il lavoro svolto da Mauro Covre a Cagliari, che aveva raggiunto Marsiglia con alcuni giorni di anticipo, e come sempre si è reso disponibile a essere un prezioso punto di riferimento per tutti. E l’impegno profuso da Armando Udine a Palermo e dai coach del Lazio, qui rappresentati da Céline Bordier, nonché da Franco Barreca a Loano.
Lo Yacht Club de la Pointe Rouge è un circolo che non ha bisogno di molte presentazioni, e l’accoglienza e l’organizzazione sono state all’altezza della meritata fama. Peraltro la Med-Cup è cresciuta nel tempo, e qualche piccola miglioria potrebbe accrescere in misura maggiore il fascino della competizione. In particolare sarebbe fondamentale poter disporre di due campi di regata (sono state date ben 47 partenze sui tre giorni), per evitare le attese che le flotte in taluni frangenti hanno dovuto sopportare. Quando i regatanti sono ben più di duecento, è una circostanza che rende pressoché vincolante questa opzione.
Da un paio d’anni le nostre regate nazionali dispongono di adeguate strutture portatavole, in modo da evitare la disseminazione del materiale in tutta l’area del circolo. Sarà nostra premura segnalare questa esigenza ai responsabili locali. E una migliore logistica nella gestione degli scivoli al rientro finale, agevolerebbe il compito agli atleti e ai coach. La zona dello YCPR è vittima, soprattutto nelle aree di parcheggio, degli eccessi di una movida che si tramuta in un tappeto di vetri, creando qualche problemuccio agli atleti. Anche in questo caso sarebbe sufficiente un’area totalmente riservata e oggetto di quotidiana pulizia. Dettagli peraltro, perché la Francia rimane sempre un punto di riferimento.
Così si è espressa al sito del circolo organizzatore Céline Bordier, membro del Direttivo T293 e responsabile del team del Lazio: “In Italia il windsurf sta compiendo un nuovo sforzo. Così riusciamo anche a strappare alcuni titoli alla Francia, che sotto tanti profili rimane la nazione guida. Ecco perché è diventato indispensabile affrontare durante l’anno i concorrenti francesi, per poter essere competitivi nei grandi appuntamenti internazionali come gli Europei e i Mondiali. La Med-Cup cade a puntino, perché consente di valutare il livello della preparazione fisica, e quindi per noi è molto importante cogliere un’occasione di questo tipo a inizio della stagione. E’ veramente un buon test, le cui risultanze ci consentono di mettere a punto la quantità e il contenuto dei prossimi allenamenti e il programma di preparazione fisica per il resto della stagione. Elemento aggiuntivo quest’anno sono le otto nazioni presenti alla regata, che danno all’evento una dimensione internazionale fondamentale per le nostre esigenze.”
Solo per citare un particolare. Nelle regate francesi è uso disputare quattro prove in una giornata anche nella classe Techno 293. Due back to back. Il rientro a terra e altrettante al rientro. Se pensiamo alle difficoltà che talvolta incontriamo in Italia nel convincere in determinate condizioni a disputare una terza prova, comprendiamo che in casa transalpina vige una differente mentalità. Come spiegato dagli organizzatori a commento finale: “La scommessa in cui ci siamo impegnati nel 2005 ha largamente superato ogni nostra speranza. Questa regata si è tramutata in una vera opera collettiva, per il cui successo collaborano i professionisti della vela dello YCPR, i volontari (che sono stati sessanta), gli abitanti del quartiere, i genitori e gli interlocutori sociali, che hanno ciascuno un proprio ruolo all’interno dell’evento. Per questa dodicesima edizione nuovamente ci siamo impegnati ad assicurare una cura particolare all’accoglienza a terra e in acqua. Nulla viene lasciato al caso, affinché la competizione sia di alto livello internazionale. E’ una sfida “sacra” per i windsurfisti del YCPR che ancora una volta non hanno giocato un ruolo di comparse.” Se saranno accolti i nostri suggerimenti, questa filosofia non potrà che uscirne rafforzata. Anche nel nostro ambito possiamo contare su circoli dove la sinergia operativa tra le varie componenti rendono un’esperienza felice organizzarvi un evento. Ma in Italia vi sono ancora troppe strutture dove l’attività agonistica viene purtroppo vissuta come un ripiego, e dove una regata rappresenta solo una cagione di disturbo alla routine quotidiana.
Esperienza importante, dunque, per tutte le istanze coinvolte (ragazzi, tecnici, genitori e accompagnatori), che potrebbe in futuro tornare a essere parte integrante delle regate a Normativa federale internazionale, come accadeva ai tempi della prima Med-Cup, quella che dalla fine degli anni Novanta del passato secolo ai primi anni del nuovo coinvolgeva Aloha e Mistral. E soprattutto fondamentale per la crescita delle nostre flotte. Bisogna interrogarsi se non sia il caso di prendere parte ad altre regate nazionali francesi o, meglio ancora, di avere un secondo confronto internazionale prima dei grandi appuntamenti estivi. Potrebbe magari essere la North Sea Cup, che raccoglie in genere atleti francesi, inglesi, belgi, olandesi e tedeschi. E che, per esempio, quest’anno prevede una tappa a Oostende in Belgio il 30 aprile e 1° maggio e una a Wimereux in Francia il 28-29 maggio.
Per altre notizie, consultate il sito del YCPR http://www.ycpr.net/12eme-edition-du-19-au-21-fevrier-2016/actualites.html
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