mercoledì 25 gennaio 2017

RICORDANDO SAVERIO GRANATO

Così tanto, in così poco. E’ un’espressione che oggi va per la maggiore, quando si vuole descrivere sinteticamente un’amicizia cementata in un breve lasso di tempo, ma tale da sembrare un’eredità di lungo corso. Ci sembra adatta a ricordare Saverio Granato, il giudice federale prematuramente scomparso nei giorni scorsi a sessant’anni di età, dopo una lunga malattia.
Saverio aveva approcciato il nostro mondo quasi per caso, inviato come ufficiale di regata nell’ambito della ricerca di un quanto mai necessario turn over che tra i sempre più rari giudici di regata per il windsurf rappresenta ormai un imperativo quasi categorico. Talvolta accade che i nuovi volti rappresentino solo una meteora, quasi mai si stringe un rapporto profondamente vissuto e sentito.
Invece Saverio, uomo di classe di quella Napoli che, nonostante salga ai clamori della cronaca spesso solo per episodi di nera, è e rimane forse l’unica città italiana a produrre cultura nel senso universale che questo termine possiede, ha saputo instaurare una relazione di grande qualità. Grazie alle sue indubbie capacità mediatrici, alla bonomia associata alla competenza, e a una carica di simpatia insita nel suo operare, si è sentito subito parte integrante del mondo del windsurf giovanile. Amatissimo dai ragazzini, che vedevano in lui una sorta di nonno ideale che tutti vorremmo avere o avere avuto, si rivelò capace di entrare in sintonia con tutte le componenti del settore, diventando, nel volgere di pochissimo tempo, un punto di riferimento essenziale. Ascoltare i suoi interventi durante gli skipper’s meeting, sempre pacati ma precisi nel senso tecnico, era un piacere unico. I suoi tempi di servizio non mancavano mai di interloquire con le mille domande che sorgono durante un evento velico. Nell’ultima occasione che lo abbiamo incontrato, un anno fa a Genova in occasione di un meeting federale con i giudici, aveva messo a disposizione la sua esperienza per aggiornare bandi e istruzioni di regata.
Sapevamo che lo stato di salute stava diventando sempre più precario. E molti ragazzi chiedevano le ragioni della sua assenza. Ora che non è più tra noi, ci piace immaginarlo lassù che ci guarda con il suo sorriso. Addio Saverio e grazie per tutto il tempo che ci hai donato. Ai suoi familiari l’espressione di un fraterno cordoglio e di una viva solidarietà da parte di tutto il mondo Techno 293. Chi ha ben seminato, segna una traccia indelebile, e la sua opera è destinata a lasciare un s0lco nel futuro.


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