Sono stati novantanove i giovani windsurfisti che hanno accolto l’invito della LNI Civitavecchia, supportata dalle classi Techno 293 e RS:X, partecipando al raduno nazionale che dal 31 ottobre al 2 novembre ha rappresentato uno spartiacque nel nostro impegno di preparazione delle nuove leve. Perché il raduno di fine stagione per la prima volta ha coinvolto tutte le fasce di età e categorie del windsurf giovanile. Debuttanti assoluti che hanno approcciato lo stile di vita Techno; cadetti kids al lavoro con le tre vele CH2, CH3 e CH4; esordienti al delicato passaggio tra attività cadetti e impegno in un ambito superiore; under 13, 15 e 17 coinvolti nel transito a una vela più grande; nati nel 1998 e 1999 che sperimentavano il cambio classe tra Techno 293 e RS:X Youth e atleti già parte della classe olimpica. Tre giornate favorite da un clima mite, tale da consentire l’uso di un abbigliamento più consono alla stagione estiva che ai primi rigori autunnali. Il vento si è mantenuto ai livelli minimi, ma questo fattore ha senza dubbio alcuno incontrato il favore di quanti hanno utilizzato la tre giorni a Civitavecchia come una fase sperimentale proiettata verso la prossima stagione. E non sono mancate sorprese, come la presenza di alcuni genitori in ricognizione, per comprendere il significato che assumerebbe l’ingaggio dei propri figli in una attività che non può essere affrontata a cuor leggero.
Civitavecchia è stata infatti una tappa verso una programmazione globale dei raduni, intesi non solo come elementi di rifinitura in vista dei grandi impegni internazionali – sono diversi anni che non mancano queste opportunità – ma come un vero e proprio programma parallelo a quello degli eventi agonistici. Nel volgere di un paio di stagioni, con il 2015 a implementare la fase sperimentale e il 2016 ad andare a regime, contiamo di assicurare una coerenza che renda tali appuntamenti un elemento imprescindibile sull’arco del calendario. Una struttura che dovrebbe parallelamente contare su una riparametrazione dei campionati zonali e dei circuiti interregionali (qualora non vi gustasse questa semantica di tipo ferroviario potremmo anche rinominarli multi o pluriregionali). Se individueremo, come del resto avviene per le partite delle nazionali e per le coppe europee dei più importanti sport di squadra, date-finestra per disputare una volta al mese i campionati zonali tutti nel medesimo fine settimana, potremmo disporre di maggiore tempo sia per il lavoro locale che per raduni e allenamenti interzonali o nazionali.
Un altro problema che è stato sollevato concerne la dislocazione geografica dei raduni. Gli impegni scolastici sono impellenti, i viaggi e i soggiorni costano anche se non esiste una quota di iscrizione al raduno stesso, e quindi è giunto il suggerimento di proporre raduni a livello di macrozone (per esempio: Nord, Centro, Sud), per agevolare la partecipazione. Fermo restando che una ipotetica programmazione di cinque-sei raduni all’anno dovrà necessariamente coinvolgere più regioni, l’esperienza dimostra che, a differenza di quanto avviene per le regate, numeri notevoli si registrano solamente in occasione di raduni proposti in Italia centrale. Il cuore del nostro paese è facilmente raggiungibile da tutti, e il Tirreno gode anche di collegamenti navali con le isole maggiori. Per cui il raduno finale, per i nuovi debuttanti e i cambi categoria o classe, trova nel Lazio (peraltro potrebbe essere anche la Toscana) una sede privilegiata. Non è un rigurgito di centralismo sulla capitale, ma la presa d’atto di un dato di fatto.
Avere raggruppato tante categorie diverse, ha consentito a Civitavecchia degli inediti crossover. Dove un debuttante poteva incontrare un plurimedagliato internazionale. Tuttavia gestire un centinaio di persone, suddivise in gruppi ciascuno dei quali con uno specifico programma, non è semplice. E risulta praticamente impossibile avere un momento comune per tutti, fosse solo lo scatto di una foto con l’intero panorama dei presenti. Per il prossimo anno, complice anche il fatto che a fine ottobre e al tempo dei Santi vi saranno i Mondiali T293 a Buenos Aires, si potrebbe pensare a due fasi. Un episodio per i debuttanti, i cadetti kids e gli esordienti al ponte dei Santi. E un raduno per under 15, under 17 e cambio classe più RS:X al ponte dell’Immacolata. Senza nulla togliere a un’esperienza comune che sicuramente potrà trovare repliche.
I partecipanti al raduno di Civitavecchia sono stati unanimemente contenti dell’esperienza condivisa. Stare insieme, partecipare a momenti ludici come Halloween, godere del piacere di sedere a tavola in compagnia di amici, sono momenti impagabili per le giovani generazioni, aldilà del lavoro tecnico che costituisce il fulcro di un raduno. E quindi è tempo di ringraziamenti. In primo luogo allo staff della Lega Navale Civitavecchia, che si è prodigato secondo consuetudine per far sentire tutti a casa propria. A Marco Corti, Letizia Esposito, ai dirigenti, e soprattutto ai volontari, in particolare coloro che hanno preparato pranzi e merende. A Céline Bordier che ha coordinato il progetto. Agli istruttori Adriano Stella, Mauro Covre, Giancarlo Antognoli, Roberto Pierani, Tatjana Biancheri, Alessandro Ruggieri, Dario Baffetti, Marco Balbi, coadiuvati dai giovani allevi istruttori. Alla IV Zona Lazio che ha supportato l’evento. Ai genitori e agli amici che hanno condiviso un tempo gioioso.
Ora l’attenzione si sposta sull’ultima tappa della Coppa Italia, in programma presso il Windsurfing Club Cagliari dal 6 all’8 dicembre. Nel frattempo, entro la fine del corrente mese di novembre, contiamo di diramarvi il calendario provvisorio dell’attività agonistica Techno 293 2015. Il progetto nazionale è pressoché confezionato e i lavori sono in corso per i campionati zonali e i circuiti multiregionali.
Civitavecchia è stata infatti una tappa verso una programmazione globale dei raduni, intesi non solo come elementi di rifinitura in vista dei grandi impegni internazionali – sono diversi anni che non mancano queste opportunità – ma come un vero e proprio programma parallelo a quello degli eventi agonistici. Nel volgere di un paio di stagioni, con il 2015 a implementare la fase sperimentale e il 2016 ad andare a regime, contiamo di assicurare una coerenza che renda tali appuntamenti un elemento imprescindibile sull’arco del calendario. Una struttura che dovrebbe parallelamente contare su una riparametrazione dei campionati zonali e dei circuiti interregionali (qualora non vi gustasse questa semantica di tipo ferroviario potremmo anche rinominarli multi o pluriregionali). Se individueremo, come del resto avviene per le partite delle nazionali e per le coppe europee dei più importanti sport di squadra, date-finestra per disputare una volta al mese i campionati zonali tutti nel medesimo fine settimana, potremmo disporre di maggiore tempo sia per il lavoro locale che per raduni e allenamenti interzonali o nazionali.
Un altro problema che è stato sollevato concerne la dislocazione geografica dei raduni. Gli impegni scolastici sono impellenti, i viaggi e i soggiorni costano anche se non esiste una quota di iscrizione al raduno stesso, e quindi è giunto il suggerimento di proporre raduni a livello di macrozone (per esempio: Nord, Centro, Sud), per agevolare la partecipazione. Fermo restando che una ipotetica programmazione di cinque-sei raduni all’anno dovrà necessariamente coinvolgere più regioni, l’esperienza dimostra che, a differenza di quanto avviene per le regate, numeri notevoli si registrano solamente in occasione di raduni proposti in Italia centrale. Il cuore del nostro paese è facilmente raggiungibile da tutti, e il Tirreno gode anche di collegamenti navali con le isole maggiori. Per cui il raduno finale, per i nuovi debuttanti e i cambi categoria o classe, trova nel Lazio (peraltro potrebbe essere anche la Toscana) una sede privilegiata. Non è un rigurgito di centralismo sulla capitale, ma la presa d’atto di un dato di fatto.
Avere raggruppato tante categorie diverse, ha consentito a Civitavecchia degli inediti crossover. Dove un debuttante poteva incontrare un plurimedagliato internazionale. Tuttavia gestire un centinaio di persone, suddivise in gruppi ciascuno dei quali con uno specifico programma, non è semplice. E risulta praticamente impossibile avere un momento comune per tutti, fosse solo lo scatto di una foto con l’intero panorama dei presenti. Per il prossimo anno, complice anche il fatto che a fine ottobre e al tempo dei Santi vi saranno i Mondiali T293 a Buenos Aires, si potrebbe pensare a due fasi. Un episodio per i debuttanti, i cadetti kids e gli esordienti al ponte dei Santi. E un raduno per under 15, under 17 e cambio classe più RS:X al ponte dell’Immacolata. Senza nulla togliere a un’esperienza comune che sicuramente potrà trovare repliche.
I partecipanti al raduno di Civitavecchia sono stati unanimemente contenti dell’esperienza condivisa. Stare insieme, partecipare a momenti ludici come Halloween, godere del piacere di sedere a tavola in compagnia di amici, sono momenti impagabili per le giovani generazioni, aldilà del lavoro tecnico che costituisce il fulcro di un raduno. E quindi è tempo di ringraziamenti. In primo luogo allo staff della Lega Navale Civitavecchia, che si è prodigato secondo consuetudine per far sentire tutti a casa propria. A Marco Corti, Letizia Esposito, ai dirigenti, e soprattutto ai volontari, in particolare coloro che hanno preparato pranzi e merende. A Céline Bordier che ha coordinato il progetto. Agli istruttori Adriano Stella, Mauro Covre, Giancarlo Antognoli, Roberto Pierani, Tatjana Biancheri, Alessandro Ruggieri, Dario Baffetti, Marco Balbi, coadiuvati dai giovani allevi istruttori. Alla IV Zona Lazio che ha supportato l’evento. Ai genitori e agli amici che hanno condiviso un tempo gioioso.
Ora l’attenzione si sposta sull’ultima tappa della Coppa Italia, in programma presso il Windsurfing Club Cagliari dal 6 all’8 dicembre. Nel frattempo, entro la fine del corrente mese di novembre, contiamo di diramarvi il calendario provvisorio dell’attività agonistica Techno 293 2015. Il progetto nazionale è pressoché confezionato e i lavori sono in corso per i campionati zonali e i circuiti multiregionali.
Nessun commento:
Posta un commento